Infinite volte sfioriamo il Cristo e non ce ne accorgiamo. Non lo riconosciamo. Ha il torto di avere un volto “troppo noto”. Il volto del pezzente, del bambino, del collega, della cuoca, del disoccupato, del marito, della sposa, delle donna delle pulizie, del forestiero, del malato, dell’individuo male in arnese, del carcerato. Noi, che conosciamo sin troppo bene quei volti, non sappiamo riconoscerlo. E lui continua ad essere in esilio. A casa Sua.