E’ la storia del chicco di grano
che deve morire nel grembo della terra
se vuole portare frutto.
E’ la tua storia Gesù, della tua vita
regalata interamente all’umanità,
messa nelle mani degli uomini,
del tuo amore che non mette confini
perché accoglie anche la sofferenza,
l’ingiustizia e addirittura la morte.
Ed è quanto accade ad ogni nostra esistenza:
solo se accetta di donarsi,
di spezzarsi, di offrirsi, di marcire,
conosce una pienezza
e una fecondità impreviste ed inaudite.
Non è difficile da capire questa verità:
duro viverla, fino in fondo.
In un’epoca in cui la parola d’ordine
è l’autoaffermazione,
in cui si colloca sempre al primo posto
la riuscita, il vantaggio personale,
i propri diritti inalienabili,
non è facile essere disposti a sacrificarsi,
a rinunciare alle proprie legittime aspirazioni,
ai propri progetti ben costruiti
per mettere a servizio degli altri
non solo il proprio tempo, le proprie doti,
ma addirittura se stessi.
Eppure questa è la strada
che tu hai tracciato e percorso,
strada di morte e di risurrezione.
(Roberto Laurita)