Scuola: dalla materna alle medie i consigli per un rientro senza ansia

Per i bambini, dopo tre mesi di vacanza, riprende la routine scolastica.  Tra voglia di continuare a godere della libertà, paura di compiti in classe e verifiche, ansie sui nuovi compagni di classe, lo stress è quasi inevitabile

TRA QUALCHE  giorno si torna a scuola e dopo ben tre mesi di vacanza la ripresa può essere dura. Per tutti: bambini di elementari e medie, ragazzi delle superiori, ma anche genitori e insegnanti. Tra voglia di continuare a godere della libertà delle vacanze, paura di compiti in classe e verifiche, ansie sui nuovi compagni di classe, lo stress è quasi inevitabile. Ecco dieci consigli per una ripresa serena.


  •   PER CHI INIZIA LA SCUOLA DELL’INFANZIA
    Per i più piccoli l’ingresso alla scuola dell’infanzia può essere molto faticoso dal punto di vista emotivo e a volte sono anche i genitori a trasmettere ansia. La chiave è la serenità familiare e la gradualità: “Prima di tutto bisogna rassicurarsi: ci saranno persone affidabili e il bambino saprà cavarsela benissimo”, suggerisce Simonetta Gentile, responsabile di Psicologia Clinica presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. “Può essere di aiuto per tutti conoscere ambiente e persone a cui affiderete il bambino presentandosi agli insegnanti e informandosi sulle regole della scuola e poi parlare con il piccolo, informandolo e coinvolgendolo. Sentire la vostra fiducia, servirà a tranquillizzarlo”.



  • A TAVOLA CON GUSTO MA IN MODO SANO
    Già in questi giorni che precedono l’inizio della scuola, diamo ai nostri figli l’opportunità di alimentarsi in modo giusto. Dopo gli stravizi delle vacanze, è ora di tornare ad un’alimentazione più equilibrata. “Per far sì che i nostri figli abbiano un rientro graduale e piacevole a scuola – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) – è opportuno che i bambini comincino fin da subito ad avere una corretta alimentazione a partire dalla prima colazione, che deve offrire la giusta quantità di zuccheri, vitamine e grassi necessari per affrontare al meglio, e con energia, il resto della giornata”. Anche l’attività fisica è importante: “Deve essere praticata regolarmente durante il giorno per aiutarli a scaricare lo stress, combattere in maniera naturale i malumori e a conciliare il sonno” prosegue il presidente della Sipps.

    • LO SPUNTINO DI META’ MATTINA
    Il momento della ricreazione è molto atteso da tutti gli scolari anche per fare un piccolo spuntino, che aiuta ad arrivare all’ora di pranzo ma non deve sostituirsi alla colazione, né avere un apporto calorico eccessivo. “Dovrebbe fornire il 5-10% delle calorie giornaliere, dunque oscillare – sulla base dell’età – tra le 100-125 calorie di un bambino di 6 anni e le 180-200 calorie di un adolescente” spiega Giuseppe Moirino, responsabile di Educazione Alimentare presso l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Gli alimenti da privilegiare sono quelli facilmente digeribili, ricchi in carboidrati e poveri in grassi, come ad esempio frutta o yogurt alla frutta. “E’ importante anche variare – prosegue Moirino – perciò al momento del break si possono consumare anche alimenti quali fette biscottate, merendine non farcite, frollini o piccole quantità di pizza. Sono da evitare, invece, panini superimbottiti, spuntini golosi, merende molto farcite che impegnano troppo la digestione con conseguenze importanti sull’alunno, sia dal punto di vista delle prestazioni scolastiche che da quello calorico”.

    • LE GIUSTE ORE DI SONNO
    Sicuramente durante la pausa estiva, anche i bambini più piccoli hanno dormito di meno facendo tardi la sera. Abitudine che magari si è protratta anche in questi giorni, ma siamo appena in tempo per fargli riprendere il giusto ritmo altrimenti il giorno in cui suonerà la sveglia per andare a scuola non riusciranno a svegliarsi bene: “E’ fondamentale che i bambini e gli adolescenti riposino in maniera corretta – raccomanda Di Mauro – perché oggi più che mai si trovano ad affrontare troppi impegni e a vivere stimoli eccessivi che disturbano il riposo notturno”. Ma quante ore dovrebbero dormire i piccoli durante la notte? “In media un bambino di età compresa tra i 3-5 anni dovrebbe dormire non meno di 10-13 ore – risponde il pediatria citando le recenti indicazioni della Sleep Foundation – dai 6 ai 10 anni non meno di 911 ore e non meno di 8-9 ore per i bambini della fascia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni”. Sono infatti numerosi gli studi che confermano come i bimbi che non dormono a sufficienza difficilmente otterranno buoni risultati a scuola, poiché la privazione del sonno incide negativamente sulla memoria, sulla capacità di giudizio, sull’attenzione e sulla stabilità emotiva.

    • LE REGOLE PER L’UTILIZZO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI
    Secondo la Sipps, nelle ore serali bisognerebbe vietare videogiochi, tablet, computer o televisione, che possono provocare ansia e agitazione e alterare i normali ritmi del sonno. Il problema si pone soprattutto per gli adolescenti che spesso hanno sviluppato una vera e propria dipendenza da videogiochi e socialnetwork. “Sequestrare gli strumenti tecnologici è la soluzione più istintiva e immediata a cui ricorre la maggior parte dei genitori – spiega Maura Manca, psicoterapeuta e Presidente Osservatorio Nazionale Adolescenza –  ma non risolve il problema alla radice, perché non li aiuta a comprendere le motivazioni per cui dovrebbero dormire ma intacca il dialogo e crea più distacco tra genitori e figli che vedono il sequestro come una imposizione”. E allora cosa fare? “Il suggerimento – prosegue la psicoterapeuta – è quello di inserire piccole variabili alla volta, con l’obiettivo di stimolare il senso del dovere e di responsabilità. I ragazzi si lamenteranno in tutti i modi perché sono la generazione degli stanchi, ma non bisogna mollare: piuttosto insistete per dar loro ritmi di vita scadenzati, con delle regole di base da rispettare”.

    • I TIMORI DEGLI ADOLESCENTI
    Videogiochi a parte, tornare in classe non è facile neppure per i più grandi che hanno paure ed ansie ben precise e a volte più profonde di quelle di un bambino delle elementari con lo svantaggio che si sentono troppo grandi per mostrarle e chiedere aiuto. Perciò, in questi giorni che precedono l’inizio delle lezioni è bene mantenere il dialogo con i figli adolescenti: “Chiedetegli quali siano le loro aspettative o eventuali loro ansie e paura per la ripresa – suggerisce Manca. Potersi confrontare anche con voi, sentendo che viene data attenzione e importanza a quanto sperimentano, li aiuterà ad affrontare il rientro con maggiore fiducia e serenità”.

    • LASCIARE UN PO’ DI TEMPO PER LA LIBERTA’
    Diciamoci la verità: anche per noi adulti tornati già da un bel po’ dalle ferie, la ripresa non è mai facile perché si perde la libertà di poter gestire il proprio tempo. Anche i bambini e i ragazzi hanno la stessa paura: “Sentono che non c’è mai tempo, si va sempre di corsa, tutto è incentrato sullo studio e la scuola viene vissuta soltanto come una prigione, perdendo di vista tutti gli aspetti positivi – avverte Manca. I ragazzi devono capire che una volta dato il giusto peso al rientro ed essere ripartiti con il piede giusto, è possibile, una volta fatto il proprio dovere, riuscire a dedicarsi anche al piacere, ritagliandosi del tempo per uscire e divertirsi”. Sta a noi adulti, quindi, non dimenticarsi che anche d’inverno i ragazzi hanno bisogno di tempi ‘vuoti’ per recuperare energie e per dedicarsi al gioco e allo svago.

    • INTERROGAZIONI E COMPITI IN CLASSE
    Già in quarta elementare ma ancor di più alle medie, uno degli incubi di tutti i ragazzi sono le interrogazioni e le verifiche perché temono di non farcela. “E’ più che comprensibile – afferma Maura Manca – perché da un lato sentono i professori molto esigenti che, soprattutto in alcuni periodi, fissano moltissime interrogazioni e verifiche; dall’altro lato, percepiscono la pressione dei genitori che si aspettano buoni voti e non perdono occasione di sottolineare quanto lo studio sia importante per il futuro. Ma non bisogna fare l’errore di caricarli di troppe ansie altrimenti il rischio è che si blocchino”.

    • LA PAURA DI NON PIACERE AI NUOVI COMPAGNI
    Ma non c’è solo la paura degli insegnanti e delle interrogazioni: ogni nuovo inizio, che si tratti di scuola elementare o media, si porta dietro il timore di incontrare nuovi compagni e di farsi accettare da loro. Specie alle medie e nei primi anni delle scuole superiori: “La scuola per gli adolescenti – fa notare la psicoterapeuta – è anche il luogo nel quale mettere in gioco le proprie competenze relazionali, fare nuove amicizie e inserirsi all’interno del gruppo classe. Non bisogna dimenticare che il rapporto con i coetanei è fondamentale in adolescenza e uno dei bisogni più importanti è l’essere accettati dal gruppo”. Per questo è importante mantenere un occhio vigile, senza fare troppe pressioni, ma cercare di cogliere segnali di disagio che non vengono esplicitati direttamente, ma che possono generare uno stato di ansia e angosci.

    • LE DISCUSSIONI CON I GENITORI
    La ripresa della scuola è cruciale anche per i genitori che entrano in servizio come ‘guardiani’ del dovere di studio dando il via a discussioni, urla, litigi per i compiti, i voti, gli orari in cui andare a dormire e staccarsi da smartphone e console. “Una delle preoccupazioni degli adolescenti è proprio quella di dover di nuovo salire sul ring con il genitore per discutere su ciascuna di queste cose – conferma Manca. È vero che i ragazzi molte volte non sono autonomi nel pensare ai propri impegni e il genitore sente di doverli sollecitare in questo senso, ma basare tutto sul controllo, sulle discussioni continue non fa altro che peggiorare la situazione. I figli devono essere accompagnati a sviluppare maggiore responsabilità, mentre i genitori devono cercare di non far ruotare la relazione soltanto intorno alla scuola, altrimenti i ragazzi non si sentiranno considerati come persone, ma solo in base all’andamento scolastico”.