Pasqua 2016

Carissimi Docenti, Genitori, Alunni, Personale,

siamo giunti anche quest’anno a celebrare la Pasqua, la festa più importante per noi cristiani che ci fa assaporare ancora una volta quanto è grande il Suo amore per noi.

Gesù ha abbattuto la pietra, il muro che lo separava dalla vita, da noi. Un gesto che dobbiamo fare costantemente anche noi. Permettetemi che doni questa mia riflessione a tutti Voi.

“Io mi sento responsabile appena un uomo poggia il suo sguardo su di me” diceva Dostoevskij. Forse per questo alziamo muri solidi, di cemento, oppure invisibili di pregiudizi e non curanza per non dover guardare. Ma i muri ci riparano davvero, da che cosa ?

Se ci troviamo di fronte a un muro ci viene voglia di abbatterlo o scavalcarlo e nasce il risentimento verso chi l’ha fatto. Costruire muri genera nuovi assedi.

Muro sono anche le difficoltà che incontriamo e ci sembrano insormontabili; i pregiudizi che ci impediscono di guardare lontano e oltre. Persino le nostre certezze possono diventare muri che imprigionano lo spirito.

Spesso siamo noi ad erigerli e dovremo tenere a mente il monito di Calvino “Se alzi un muro pensa a ciò che lasci fuori”.

Per abbatterlo a volte basta un incontro, e ci troviamo come spaesati, senza protezione; ma è condizione per un nuovo inizio.

Escludere, erigere, espellere sono diventati verbi comuni nel lessico del nostro tempo.

Forse la soluzione non è porre un altro mattone, ma aprire brecce nei muri che ci dividono, farsi ponte su acque a volte agitate.

E’ un gesto che libera noi per primi e da augurare ad ogni giornata che inizia.

L’incontro con Gesù risorto che ha abbattuto la pietra sepolcrale e si propone a noi come modello di relazione diventi inizio di una sempre nuova vita.

Auguri!

 

Don Valentino