Fumo, alcol e sesso non protetto: il problema dei ragazzi

Gli adolescenti hanno rapporti sessuali non protetti, fumano e assumono alcolici. I pediatri denunciano una situazione pericolosa della quale i genitori devono essere consapevoli




Rapporti sessuali senza profilattico, fumo, droghe e alcol: sono alcune pericolose abitudini di molti adolescenti di oggi, rischiando di rovinarsi la salute senza averne consapevolezza. È la denuncia dei pediatri della Fimp, hanno infatti raccolto dati sugli stili di vita dei giovani italiani. I dati sono stati presentati a Roma dalla Federazione Italiana Medici Pediatri nella prima giornata del loro XI congresso. Quello che emerge è davvero preoccupante, è un quadro di cui spesso i genitori sono inconsapevoli. I figli, infatti, per quanto appaiano regolari in casa, hanno una vita densa di amicizie e incontri e vivono esperienze delle quali i genitori non si rendono conto. È normale che sia così, perché quando diventano grandi e iniziano a uscire da soli è impossibile controllarli su tutto. Non sarebbe nemmeno giusto farlo, perché questo limiterebbe la loro libertà.




Sesso: la difficoltà di parlare con i figli

Leggiamo insieme cosa dicono i dati raccolti. Per la loro prima volta il 42% delle ragazze italiane sotto i 25 anni non ha usato alcun metodo contraccettivo e il problema è in aumento, visto che il dato è in crescita del 5% rispetto al 2010. Ben il 18% dei ragazzi ricorre alla pratica del coito interrotto. Questo significa che i ragazzi non solo rischiano di andare incontro a una gravidanza indesiderata, ma possono anche contrarre una malattia a trasmissione sessuale. Alcune malattie, come per esempio la Clamidia, spesso non danno segnali e quindi le si trascurano, ma può causare infertilità. Ma come fare ad affrontare l’argomenti sesso con i propri figli? Da entrambe le parti c’è imbarazzo e i giovani provano anche un senso di fastidio, perché per i genitori è difficile mantenere un atteggiamento naturale, senza scivolare nell’ironia fuori luogo, nel patetico o nella proibizione. La scelta migliore è quindi forse affidare il figlio o la figlia ai consigli di un medico, per esempio del consultorio, con il quale il giovanissimo si sentirà più libero di parlare.




Il rischio di alcol e fumo

Un altro aspetto che preoccupa è quello relativo al fumo. Secondo la ricerca, in media si inizia a fumare poco prima di diventare maggiorenni – 17,9 anni.  Fra i quindicenni intervistati, il 25% dei ragazzi e il 22% delle ragazze dichiara di aver acceso la prima sigaretta a 13 anni o anche prima. Nel 2014 gli studenti quindicenni che dichiarano di fumare tutti i giorni sono il 13,8% dei ragazzi e il 13,3% delle ragazze. L’andamento è in crescita rispetto al 2010 – spiegano i pediatri. Tra 2010 e 2014 è aumentato il numero dei quindicenni che dichiarano di aver subito una ubriacatura almeno due volte nella vita, i maschi passano dal 16,7% al 20,8% le femmine dal 10,8 al 16%. Il 24,9% dei quindicenni non fa mai colazione: questo dato è più alto rispetto a quello delle ragazze della stessa età – 35,3%. Anche in questo caso il terreno è molto delicato. Proibire ai figli di fumare non serve, anzi: stimola in loro il senso del divieto da infrangere, così comune alla loro età. Parlare dei danni che la sigaretta provoca è altrettanto inutile, perché a 15-16 anni il concetto di malattia e morte è lontano anni luce. E, se lo concepiscono, può avere un fascino perverso legato proprio all’idea stessa della sigaretta. È difficile, quindi, affrontare questo tema con i figli. Si può chiedere a un esperto qual è l’approccio corretto, ma è possibile che dopo qualche tempo se non si innesca un meccanismo di dipendenza, siano i ragazzi stessi a dire basta. Soprattutto se i genitori non sono fumatori a loro volta, e quindi trasmettono il messaggio di una quotidianità più sana.




 

Giorgia Andretti