La corona d'Avvento: regole da rispettare perché sia significativa |  SpeSalvi.it - Cultura e Informazione cattolica

Oggi inizia il nuovo anno liturgico. Comincia proprio con l’avvento,
questo periodo di quattro settimane che ci porterà al Natale. I
simboli evidenti che nella nostra messa testimoniano l’inizio di
questo periodo sono il colore viola dei paramenti del sacerdote,
l’omissione della recita del Gloria e l’accensione, una per ogni
domenica, delle quattro candele dell’avvento, simbolo della luce
che deve splendere nel nostro cuore, attesa viva per il Signore.
Il mistero di un Dio così grande che si è fatto piccolo in un bambino
nella notte di un Natale di duemila anni fa, può portarci a riflettere
sulla nostra attesa di questo momento. Può portare voi bambini,
che siete ancora piccoli, a diventare grandi, imparando a scoprire e
a capire il valore dell’attesa.
Abituati infatti come siamo al tutto subito, abbiamo perso la “magia
del Natale” perchè ormai nel nostro mondo è natale tutto l’anno.
Imparare a sapere gioire dell’attesa, dei sacrifici fatti per
raggiungere una meta, possono essere dei piccoli insegnamenti,
che l’avvento può darci.
Può essere anche l’occasione per noi adulti per tornare bambini, e
riflettere se la nostra rincorsa affannosa di una quotidianità sempre
più frenetica, non ci tolga il gusto dei veri valori, dei veri rapporti.
Quella gioia che il Natale portava quando eravamo più piccoli (che
magari abbiamo perso per strada) probabilmente con meno cose,
ma più felici. L’avvento può essere per noi un periodo in cui
riappropriarci del desiderio, della nostalgia, per fare un passo
indietro e riscoprire in esso i veri valori che Gesù ci ha insegnato,
per farci vivere un Natale autentico in comunione con Dio e con i
nostri affetti.